22 novembre 2013

Rai Radio Anch'io e Kennedy day (melenso)


Ore 09:00. Oggi ho ascoltato Radio Anch'io su Rai radio Uno.

Di solito è una trasmissione d'attualità, abbastanza ben fatta anche se gestisce sempre "la cosa" con troppo garbo, come se gli autori cercassero comunque di "evitare" al massimo di approfondire troppo certi argomenti, per non scalfire l'amor proprio di qualcuno.
Insomma, un agro-dolce più sdolcinato che agro. Le Iene ad esempio sono tutt'altra cosa...

Oggi però mi pare che abbiano esagerato un pò troppo con questa loro tendenza al neutralismo di antico stampo doroteo.

Si parla di JFK ed è giusto farlo ma, tra la redazione (che ovviamente tira i fili e stabilisce i binari) ed i vari importanti interlocutori (politici, giornalisti nazionali ed internazionali, opinionisti e ovviamente ascoltatori) gli interventi erano tutti improntati sul melanconico rimembrare l'evento di Dallas di 50 anni fa, sul famoso "ich bin ein berliner", sulle emozioni degli interlocutori (quasi tutti ragazzini e ragazzine ai tempi), sui pianti degli stessi alla notizia, sui paragoni JFK-Papa Giovanni e Obama-Bergoglio come pure l'abbinamento degli slogans elettorali "New deal" di Kennedy e "Yes we can" di Obama.

Sul voler a tutti i costi elevare il John americano a mito da riporre sul piedistallo della storia.

Insomma un'ora di questa roba, che ho ascoltato nella costante speranza che prima o poi, qualcuno, (e avrei sperato fosse posta una domanda in tal senso proprio dal giornalista e conduttore Po) e cioè sulla morte di Kennedy.

Forse si sono scordati che il Presidente Usa (che è stato in carica solo 3 anni) non è morto in battaglia sciabolando con Nikita Kruscev o sotto le bombe mentre guidava assalti alla Cuba del Fidel.
E' stato platealmente ammazzato sotto il sole di Dallas, come un cane nella sua limousine, in America, dalla mano "amica" e dal mandato di qualcuno di casa sua!

Alla faccia del giornalismo nazionale.

17 novembre 2013

La scacchiera del Re Giorgio


Questa immagine descrive perfettamente quello che ritengo essere la sottile diversità tra il nostro attuale e "verace" Presidente della Repubblica, rispetto ad un "vero".

Diversità relativa al concetto di "super partes" e cioè, tra la missione di un umile e puro servitore dello Stato (un pedone) con mansioni importanti, ben definite e precise da svolgere a difesa del popolo, rispetto alla partenopea capacità, sinuosa e viscida, delle innumerevoli ingerenze sfacciatamente politiche, degne di un machiavellico sovrano.

Purtroppo non c'è molto altro da dire se non che, comunque, un cotal sovrano è effettivamente super partes.
Sopra le parti in quanto non gli frega niente dei suoi sudditi... Quelli sono sempre ... sotto.

16 novembre 2013

Algoritmo Istituzionale

Sarebbe un post completo così, con la sola foto, però ora mi va di aggiungere qualcosina.

Precisiamo che questa foto l'ho composta quando il Sig. Monti il 16 novembre 2011, è stato posto perentoriamente (senza chiederci un parere) a capo del suo stesso governo ed è stato (inspiegabilmente) "promosso" Senatore a Vita, da quell'altro campione esemplare d'italiano istituzionale che risiede al Quirinale.

Onde evitare di sembrare il solito piagnucolone  del momento, non ho pubblicato nulla allora, ma adesso, che il Monti (e non solo lui) ha largamente dimostrato le sue capacità, sia come statista che come uomo di economia, ritengo di poter dire la mia con più libertà e meno scrupoli.

Non faccio commenti sull'operato del prof. I fatti parlano da soli e, come succede quasi a tutti, anche lui ha avuto il suo bel fallimento totale. Capita.
Solo mi rammarico che i danni fatti dai due sopra citati, ricadano come d'uso, sulle teste ed i portafogli dei poveri cittadini, che non hanno votato nè l'uno, nè l'altro... e che i due "bell'imbusti" istituzionali continuino a spassarsela ed a guadagnare cifre iperboliche, senza sentirsi nemmeno sfiorati da quanto hanno fatto di male a tutti noi. Senza che ci sia nemmeno un piccolo, piccolissimo funzionario di EQuitalia che pretenda un risarcimento.

Ma sopratutto che queste due "brave persone" continuino a guadagnare (alla loro età) secondo i si dice, perchè di preciso e trasparente, specie per Napolitano, c'è poco o nulla, più o meno questo:

Monti al mese:
Come capo del Governo: € 12.000 (ora non più)
Come Senatore a Vita: € 25.000
Pensione: € 30.000
Privilegi: INNUMEREVOLI

Napolitano al mese:
Come Presidente € 21.000 (ma sarà vero?)
Pensione: non si sa, ma sicuramente sarà più modesta del più modesto artigiano... :-)
Privilegi: INNUMEREVOLI

di contro, ritornando all'oggetto del post ed alla foto in cima:

Enrico al mese (dal febbraio 2009)
Stipendio: € 0
Pensione: € 0 (Grazie Fornero, ci dovevo andare nel 2012 ma...)
Privilegi: 0
EQuitalia: INNUMEREVOLI

Qualcosa non funziona ... e il tempo passa...

01 maggio 2009

1° Maggio - Anche i vigili

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Già. Il primo maggio (quest'anno di Venerdì) è la festa del lavoro e naturalmente tutti sono in vacanza. Anche i vigili.
Guardate bene la foto li sopra e ditemi se quel (o quella) "suvvista" può far parte della (anche seppur degratata) cosidetta civiltà.
Siamo a Genova, in Corso Italia, lato nord, di fronte a San Giuliano. Una magnifica giornata di sole.
Sul lato mare passeggiano centinaia di persone, ci sono anche i banchetti. Ancora più a mare, la gente è già sulla spiaggia e molti fanno il bagno. Nel lato sud (quello a mare) il marciapiede come larghezza, è più o meno il triplo del lato nord.
Perchè non ha posteggiato in mezzo al marciapiede a mare? Almeno ci si passava. Un pò di qua, un pò di la...

No! Fregandosene di nonne con nipotini, handicappati in carrozzella e chiunque altro, ha di fatto interrotto, bloccato, occluso il marciapiede.
Cosi che le nonnine, i nipotini, gli handicappati in carozzella (ne ho visto uno) e chiunque altro, dato che sono così stupidi da non aver imparato ad attraversare le lamiere, hanno dovuto forzatamente scendere dal loro sacrosanto marciapiede, andare sulla strada (che nessuno notoriamente percorre a meno di 60 Kh) rischiando un probabile bagno di sangue, solo perchè il/la "pirla" del momento, non trovando posteggio per fare i fatti suoi, si è piazzato di traverso, ben ben al centro del passaggio pedonale.
Ci sarebbe da auguragli un futuro su una SUVCarozzella ... mah!

Perchè dico ... anche i vigili?
Non voglio certo pensare che qualche pattuglia si possa fare viva. Non ci sono mai, figuriamoci il 1° Maggio!
Però, dato che sta cosa del Suv "marciapiedato" (e sopratutto l'handicappato in difficoltà) mi ha fatto venire uno "sciuppun de futta" (per i non genovesi mi ha fatto inc....are non poco) ho chiamato i vigili, sezione Albaro, per segnalare, da buon cittadino quale sono, il pericolo della situazione (e, naturalmente cercare di fare un mazzo così al "posteggiator cortese").

30 minuti. Di più non ho osato e mi sono rotto.
Per 30 minuti ho chiamato la sezione Albaro della Polizia Municipale di Genova... e per 30 minuti non ho avuto una risposta. Dopo un pò, come si sa, la linea cade. Quindi avrò provato almeno una 15na di volte.
Allora ho chiamato la direzione centrale della città. Mi son detto "lì qualcuno ci sarà pure".
Macchè. Un disgustante deja vu.

Ora, se potessimo immaginare che i vigili sono stati addestrati a "capire" dallo squillare del telefono che la chiamata in arrivo era d'importanza minima e magari solo una noia, potrei anche dargli ragione. Con tutte le cose importanti che hanno da fare ... ci manca anche questa.

Ma non è così. E quella chiamata poteva essere una chiamata d'emergenza fatta da qualcuno che fra le lamiere del suo suv, con una gamba amputata, è riuscito ad usare il suo cellulare insanguinato, per avvertire che stava morendo dissanguato.

Risultato dell'efficienza dei nostri beneamati vigili? L'uomo è morto ... dissanguato.

Morale?
Non ce n'è.

29 aprile 2009

Il Presepe (viva la radio)


Vi è mai capitato di assistere in tivvù alle trasmissioni in diretta (ma anche in differita) delle dichiarazioni di voto dei nostri parlamentari?
Personalmente approvo queste trasmissioni perchè permettono ai cittadini "normali" di poter dare un'occhiata ed una ascoltata a quello che stanno facendo (pro domo nostra) e di capire, più o meno, come funziona l'ambaradan.

Però (c'è sempre un però) qualcosa stride un pò tristemente.
Faccio un esempio: viene inquadrato l'attuale relatore che esprime l'opinione del proprio gruppo su un determinato argomento pronunciando così il suo voto. Contrario o meno, non ha importanza in questo contesto.

L'inquadratura, che sullo sfondo fa intravedere la cornice di cuoio rosso e legno degli scranni parlamentari, focalizza in primo piano l'incravattato relatore (dal colore della cravatta se ne identifica facilmente l'appartenenza politica) che, in base al proprio carattere, all'argomento ed a vari altri fattori, esprime la propria opinione con parole, gesti, occhiate, faccette e toni che variano da persona a persona, ma che comunque danno un senso concreto di partecipazione del proprio pensiero; di serietà e presenza.

Come è giusto che faccia, parla, parla, parla e, mentre parla, come è giusto che faccia, la regia allarga o cambia l'inquadratura per rendere più viva la trasmissione (se no, sai che mortorio).

Qualche primo piano sul cuoio rosso, una bella e soffice zummata sugli affreschi del soffitto, una panoramica di tutta la camera e... con la voce del relatore sempre in sottofondo, che continua ed esprimere la sua opinione, a descrivere anche importanti punti e/o proporre cambiamenti, lui che parla, parla, parla... cosa vediamo?
Un parlamentare legge il giornale estratto da una risma infinita di quotidiani, un'altro sta telefonando con fervore (e magari con 2 telefonini). Due ridacchiano fra di loro (l'ultima barzelletta?). Una onorevole rimette a posto nella borsetta rossetti, fards, telefonini, caramelline, bigliettini ecc. L’oratore parla, parla, parla. Uno passeggia tranquillamente tra gli scranni e saluta a destra e a manca. Uno dei salutati sta scrivendo una mail sul portatile (almeno così si spera). Qualcuno riposa (dorme).

Sembra di vedere un paesino d’altri tempi, un presepe, dove tutti sono ovattamente indaffarati a fare qualcosa di artigianalmente personale, completamente estraniati dal luogo ove si trovano.

Cullati nella bambagia multimediale di colui che ... parla, parla, parla.

Di colpo l'inquadratura torna al relatore ed al suo gruppo di spalle e, cosa si vede? Che anche gli stessi suoi collegi di partito, proprio lì, dietro e accanto a lui, fanno più o meno le stesse cose dei loro colleghi del villaggio. Intanto lui parla, parla, parla.

Ripeto: personalmente approvo queste trasmissioni, ma bisognerebbe prima educare i nostri rappresentanti a … fare almeno finta di esserci. (in questo dovrebbero essere abbastanza esperti).
In alternativa si può proporre alle emittenti di trasmettere queste dichiarazioni di voto televisive … via radio.
Occhio non vede …

19 aprile 2009

Che strano...



Si, STRANO.
La sinistra (beh, quel poco che c'è rimasto ovviamente) questa volta si è distinta rispetto al passato.

C'è stato un problema in Italia, un terremoto purtroppo con vittime e danni ingenti, e nessuno (o quasi) della sinistra ha detto: "E' colpa di Berlusconi".

Come dobbiamo prendere sta cosa? Beh sono molte le sfaccettature su cui potremmo elucubrare.

Primo: Alla sinistra manca un vero leader. L'attuale, di cui sinceramente non ricodo il nome, è trasparente (non nel senso positivo della trasparenza, ma perchè non si vede proprio, non c'è) non ha le stesse palle di alcuni suoi predecessori, quindi vivacchia nel suo personalissimo limbo e, forse, manco si è accorto del terremoto reale tutto preso com'è dei suoi terremotini interni.

Secondo: forse finalmente hanno capito che Berlusconi non è Dio come ci vuol far credere e quindi coi terremoti (almeno quelli tellurici) ha poco a che fare.

Terzo: dalla risoluzione in 26 giorni del problema "munnezza a Napule" non si sono ancora ripresi e, anzi, forse, stanno acora cercando sfrugugliamenti da dargli sotto, che si sono persi altre "disgrazie" nel cammino. Diciamo che sono rimasti un pò in dietro.

Ultimo ma non ultimo: sono rimasti in pochi. Non tanto i "baroni" della sinistra, i "leaders" i capoccioni. Quelli sono sempre lì e ci sono tutti, anzi di più. Sono rimasti pochi "quelli che li ascoltano". Quelli sotto. La massa, il popolo. Bastava vedere l'altra sera alla tivvù il congressino pro europee di quel leader del PD (leader?) di cui non ricordo il nome. Erano quattro gatti e gli spalti tuttintorno sembravano quelli della partita di calcio Borgoratti/Guastalla.

L'unico (e non è un merito) che si ostina con l'"anti berlusconismo" è lo strapagato-da-noi e dalla-pastosa-voce: Santoro sulla Rai. AnnoZero RaiDue
Ma anche qui c'è un calo di "qualita". E' evidente che Santoro, coadiuvato dagli strapagati giullare Travaglio e barzellettaro Vauro (o vice versa, poco importa), se ne strafrega dei problemi (che sarebbero veri) che propinano sulla televisione di Stato, ma pensa solo al proprio tornaconto. Santoro un vero quaqquaraqquà che riesce solo ad invitare un'altro superquaqquaraqquà politico nella sua trasmissione (sua? ma non è anche NOSTRA!?) . La meraviglia delle meraviglie: Antoine du Pierre al secolo antonio di pietro, l'uomo della Mercedes fantasma ... la cigliegina sulla "fetta" di torta.

Eh si! Sono (loro) proprio alla frutta... anzi sono... allo "zero assoluto"

16 aprile 2009

IO DICO EURI



In italiano, per nominare la valuta ufficiale dell'Unione Europea al plurale, dovremmo dire: EurI con la "i" e non: EurO con la "o".

Siamo l'unico paese in cui ogni volta che parliamo di soldi (di € nella fattispecie) esterniamo la nostra inspiegabile ignoranza, pur essendo un popolo di letterati e di antica cultura.

Ma perchè ci fanno dire: "2 euro"?
Mica diciamo "2 dollaro" no?!
"Sono andato a Parigi e ho speso 70 franco per la cena".
"In Germania un Grunding costa solo 345 marco".
"Quand'ero piccolo con 500 lira mi compravo un sacco di "ciungai ".

Noi che non contempliamo la "s" per il plurale, quando si andava in Spagna giustamente dicevamo: "Buona quella paella, un pò cara però a 200 pesetasssss ..."

Ma ora no. Ora con l'euro ci siamo fossilizzati sul singolare anche al plurale. La televisione, la radio e la stampa (che dovrebbero essere l'espressione della comunicazione più erudita, quella che ci aiuta a migliorare la lingua) inciampano regolarmente su quest'errore, piccolo ma madornale. (Senza contare tutti gli altri inciampi anche molto più gravi, naturalmente).

Certo, non è che da sti media (si dice proprio media dal latino, non "midia" dall'inglese, se no bisognerebbe dire colgheit invece di colgate) dicevo, sti media che ci spupazzano grandi fratelli, fattorie, isole dei famosi (famosi? mi pare più disperati ...) e importantissimi gossips (e cioè quaquaraquàs) non è che ci si possa aspettare la finezza Euro/Euri.

A questi signori della cultura mando i miei migliori saluto con l'auguri che i loro figlio possano in vece, migliorare il mondi in cui vivranno nel futuri.
Azz.